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I CAVALIERI DELLO ZODIACO:
NASCITA DI UN MITO
I Cavalieri dello Zodiaco nacquero nel 1986, in Giappone, ad opera del disegnatore Masami
Kurumada, sotto forma di manga, ovvero fumetto. Il loro titolo originale era "Saint
Seiya". La parola "Saint" significa propriamente "santo", ma non nel senso cristiano della parola, i "santi" infatti erano nella mitologia i guerrieri che combattevano per le divinità. Più comunemente la parola è quindi tradotta "sacro guerriero". Seiya è invece, come molti già sapranno, il nome originale di
Pegasus, cosicché il manga si intitolava "Pegasus il santo" o "Il sacro guerriero
Pegasus".
Masami Kurumada è un buon disegnatore, anche se il suo stile è stato a volte
criticato per il modo superficiale in cui disegna certi particolari, specie i
"fondoschiena", che sono molto "squadrati".
Appassionato di mitologia classica, di armature e di astronomia, Kurumada aveva fuso queste passioni in un unico capolavoro. A macchia d'olio i cavalieri conquistarono il Giappone e raggiunsero ben presto gli altri paesi. Persino Kurumada rimase stupito da un tale successo, tanto che creò le altre 11 armature d'oro, abbandonando la prima idea secondo cui esisteva solo quella di
Sagitter. Il successo fu tale che ne venne creata una serie animata, "anime" nel linguaggio tipico, che riprendeva i temi della serie migliorandone sensibilmente la grafica (vennero utilizzate tecniche innovative per l'epoca). I disegni e l'animazione vennero affidati principalmente a
due grandi maestri, Shingo Araki e Michi
Himeno, che, pur restando vicinissimi all'aspetto originale dei personaggi, lo migliorarono notevolmente. Laddove l'anime si discostò dal manga fu nella trama, in cui vennero fatte alcune modifiche, che comunque saranno trattate in un articolo a parte.
Il primo episodio animato dei cavalieri, in cui Pegasus conquista la sua armatura contro
Cassios, fu trasmesso l'11/10/1986 e ottenne subito un ottimo successo di
pubblico. Fra gli altri, a finanziare la versione animata fu la
Bandai, per volere della quale le armature della prima serie furono notevolmente differenziate rispetto a quelle del manga.
I cavalieri vennero trasmessi ancora molte volte, conquistando centinaia di giovani sia grazie alla bellezza della trama, ricca come poche di valori ed eroismo, sia grazie ai disegni, sia grazie alle splendide musiche. La fama del cartone superò perfino quella del manga, raggiungendo prima di quest'ultimo diversi paesi stranieri, sia europei che americani. L'anime fu idealmente diviso in più
parti fra cui una "Asgard" che non esisteva nel manga, e le vendite dei prodotti legati ai cavalieri (Cd musicali, tazze, libri ed i gadget più vari) furono elevatissime.
Col passare del tempo però iniziarono i primi problemi. Kurumada infatti
entrò in contrasto con la TOEI, la casa produttrice dei Cavalieri,
rivendicando una quota maggiore dei guadagni del cartone. La tensione salì
ad un punto tale che si arrivò al definitivo strappo nei primi anni '90. In
quel periodo Kurumada stava seguendo la versione animata della Saga di Ades,
che veniva pubblicata in quel periodo nel manga e progettava un'ultima
battaglia dei cinque eroi contro le dodici divinità dell'Olimpo, in una
corsa fino al tempio di Zeus. Kurumada decise di andarsene dalla TOEI e
terminò bruscamente il manga e la stesura della versione animata della
serie di Ades.
In seguito Kurumada lavorò ad altri progetti, di scarsi risultati, fino a
quando non si riappacificò con la TOEI pubblicando un nuovo cartone: B'T X,
che esiste sia in versione manga che anime e che riprende alcuni aspetti di "Saint
Seiya".
Sull'ultimo volume dei Saint Seiya, Kurumada scrisse : "Era una mattina durante un inverno molto freddo, quando finii il lavoro per una serie. Uscii per una passeggiata nel parco. Guardai per caso al cielo e vidi la linea di un aeroplano. L'aeroplano non era lì, ma la sua scia era ancora chiara nel cielo blu. Sono libero dal mio lavoro di "Seiya" che è durato cinque anni. Così posso tranquillamente alzare gli occhi al cielo. La penna che io ho sempre usato durante questo lavoro ora è molto stanca, è sul mio tavolo ed è coperta di polvere. Vedendo che ho sovraccaricato di lavoro questa penna, essa non lavorerà più. Ma "Seiya" per il quale ho usato questa penna, non scomparirà mai per sempre. Anche se la gente lo dimenticherà, questo lavoro resterà nel mio cuore per sempre, come la scia dell'aeroplano."
Così sta scritto ma in realtà la penna ricominciò a
lavorare ancora per Kurumada...
Ha collaborato alla realizzazione del testo sopra riportato il mitico
Shiryu.
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