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QUESTIONI CONTROVERSE
Andiamo ora alle "dolenti note" della serie ed esaminiamo i (pochi per la verità) difetti. Da premettere che vengono notati solo dopo aver visto l'intera serie almeno quattro o cinque volte, perché di solito ad una prima occhiata passano inosservati. Alcuni sono poco più che curiosità, altre sono un po’ più importanti, ma comunque non rovinano la bellezza della serie.
La questione più complicata e già trattata in un'altra sezione (LA
CRESCITA DEI PERSONAGGI) riguarda le età dei personaggi, che, secondo i dati di Kurumada, vanno dai 13 anni di Pegasus ed Andromeda ai 15 di Phoenix. Ciò appare un po’ strano perché a queste età i muscoli, per quanto allenamento si possa fare, non possono essere troppo sviluppati. Soprattutto però le età cozzano decisamente con le altezze degli stessi personaggi.
Altra "nota stonata" è l'esagerazione, che esiste solo nel manga, dei 100 figli di
Alman (!), che tra l'altro dovrebbero essere stati concepiti tutti in un lasso di tempo troppo breve, visto che i cavalieri di bronzo hanno tutti più o meno la stessa età. Alman tra l'altro, stando così le cose, dovrebbe essere il padre anche di Patricia. Su questo punto, è molto meglio la versione dell'anime, secondo cui i cavalieri sono solo orfani senza alcuna parentela, eccetto Phoenix ed Andromeda.
Anche nel capitolo di Ades, nel manga, avviene una cosa decisamente strana quando
Thanatos, dichiarando di essere un Dio, distrugge con un solo gesto le armature d'oro. Se non c'è dubbio che il potere di un Dio sia capace di tanto, non si capisce come Thanatos, che in fondo è un Dio di seconda categoria rispetto alle divinità olimpiche, possa avere più potere di Nettuno, i cui colpi non avevano neppure incrinato le corazze. Se fosse stato Ades a distruggere le armature d'oro, la cosa avrebbe avuto più logica, ma così è abbastanza oscura.
Vi è poi la questione del corpo di Capricorn. Il custode della decima casa sia nel terzo OAV che nella saga di Ades torna in vita rialzandosi dalla sua bara, ma ciò non potrebbe accadere poiché il corpo di Capricorn non è sepolto al Grande Tempio come gli altri, ma è bruciato nello spazio in seguito alla Pienezza del Dragone.
Gli altri difetti della storia sono decisamente più veniali e comprensibili. Ci sarebbe da chiedersi perché i capelli dei cavalieri crescono quando essi indossano le armature, specie con gli elmetti chiusi della prima serie. Gli stessi elmetti a "corona", tipici del manga e della seconda e terza serie dell'anime sembrano abbastanza inutili, poiché coprono solo la fronte e le orecchie, lasciando indifesa la nuca ed il resto del cranio. Si può poi notare che il Sagittario nella mitologia non ha ali, a differenza dell'omonima armatura, e che non tutte le costellazione dell'anime esistono realmente. Inoltre sembra che la distanza tra una casa e l'altra al Grande Tempio, vari a seconda dei casi. Spesso infatti occorre un'ora intera perché i cavalieri percorrano quelle scale mentre un loro compagno combatte alla casa precedente, e, se è vero che spesso si fermano durante la corsa percependo qualcosa, è anche vero che la sosta non dura mai più di pochi secondi. Pegasus e Sirio in effetti ci mettono troppo tempo a passare dall'ottava alla nona casa, mentre Cristal fa lo stesso tragitto in pochi minuti. Stessa cosa succede fra le decima e l'undicesima casa, occorre tutto il tempo del combattimento fra Sirio e Capricorn perché la casa di Acquarius sia raggiunta. Lady Isabel, infine, risale le dodici case molto rapidamente, nel breve tempo che occorre a Gemini per sconfiggere Phoenix. Anche le armature di bronzo nel manga sono decisamente strane, poiché non si scompongono da sole per essere indossate ma vanno smontate pezzo per pezzo. Considerato che vanno fatte numerose modifiche alle statue perché diventino armature (rientrare la maschera, ruotare i diademi, estrarre i copri pugno ecc.) l'operazione rischia di essere abbastanza complicata per essere svolta in pochi secondi. Andando avanti, le maschere delle sacerdotesse sono del tutto prive di aperture per gli occhi, e non ci si spiega come esse facciano a vedere. Secondo alcuni, possiedono una specie di vista interna, sul tipo di quella che Sirio acquisisce durante la cecità, ma a mio parere è più probabile che gli occhi delle maschere siano costruiti con un materiale speciale, opaco dall'esterno verso l'interno ma trasparente dall'interno verso l'esterno. Infine, le stanze di Arles, che sembra siano raggiungibili solo superando le dodici case, appaiono del tutto diverse quando Gigars o Phaeton vi si recano, e la stessa Castalia raggiunge le scale successive alla dodicesima casa percorrendo una via completamente diversa, e più agevole, di quella seguita dai cavalieri.
Ha collaborato alla realizzazione del testo sopra riportato il mitico
Shiryu.
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