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LA VERSIONE ITALIANA
Mentre il manga è stato tradotto fedelmente, e quindi la versione italiana è soltanto la copia di quella
originale, l'anime ha subito vari cambiamenti. La più nota caratteristica della versione italiana dell'anime sono i nomi, ma ve ne sono anche altre, per nulla di secondo
piano. Vi sono inoltre delle notevoli differenze fra l'adattamento della
versione animata nei vari Paesi in cui sono stati trasmessi i Cavalieri,
alcune clamorose. Ma andiamo con ordine.
Andando in ordine cronologico, la prima differenza rilevante è nel quarto episodio, e riguarda la
storia della lancia e dello scudo. Nel cartone,
Crystal racconta che si tratta di una disciplina cinese detta "contraddizione", secondo cui la lancia, se lanciata ad una velocità pari alla massa dello scudo, può sfondarlo. In altre versioni, ed anche nel manga, si tratta invece di una leggenda cinese, che racconta che quando si scontreranno la lancia che supera ogni difesa e lo scudo insuperabile, andranno entrambi in pezzi.
Proseguendo, Sirio parte per la Cina già consapevole che qualcuno può
riparare le armature,
afferma che cercherà qualcuno in grado di farlo, e, nel decimo episodio, il maestro dei Cinque picchi, consapevole che il ragazzo vuole andare nello Jadir, lo mette alla prova per aiutarlo a superare il deserto dei cavalieri. L'intenzione resta la stessa, ma il vecchio la maschera dicendo che, se Sirio vuole sapere chi può riparare le armature, dovrà guadagnarsi l'informazione.
Una differenza molto importante riguarda l'identità del Grande
Sacerdote, che da più parti è chiamato Ares, il Dio della guerra, reincarnato in Gemini, mentre nella serie italiana si chiama Arles, ed è solo la metà oscura di Gemini. Una volta tanto, sembra che sia corretta la versione italiana, poiché nel manga non si parla mai di
Ares.
Molto più avanti, c'è una grossa differenza riguardo le motivazioni dello scontro tra Sirio e
Demetrios. Sirio per poter vincere deve capire il reale motivo che lo spinge a combattere, ovvero la pace e la giustizia del mondo. Solo quando comprende per che cosa deve realmente combattere, il cavaliere riesce a vincere.
Il combattimento serve a Sirio solo perché egli dimostra a se stesso di saper lottare nonostante la cecità, e ciò che lo spinge a vincere è il fatto che Demetrios non potrebbe mai essere parte del gruppo di Pegasus e gli altri, anche con l'armatura del dragone. Questo punto è ripetuto nel 39° episodio, quando Sirio spiega a Kiki di aver imparato molto nel periodo della cecità o, nell'altra versione, di essersi reso conto di saper ancora combattere.
Nel 41° episodio, Andromeda ricorda che Phoenix gli aveva detto che secondo lui l'essere umano è capace di ribellarsi al suo destino, e così comprende che non è necessariamente destinato a sacrificarsi come fece la regina Andromeda nel mito greco e trova il coraggio di ribellarsi e vincere i nemici. Phoenix gli disse che loro sono cavalieri di bronzo solo nominalmente, poiché hanno il potere di elevarsi ad un cosmo superiore, ed è quello che il ragazzo fa sconfiggendo i nemici.
Nel 45° episodio Sirio, uscito dalla terza casa con Pegasus, è preoccupato per Cristal,
ma secondo certe versioni straniere è preoccupato perché dovrà affrontare di nuovo Cancer, da solo stavolta.
Un'altra differenza riguarda Virgo, che aiuta Phoenix perché ha capito da lui il valore dell'amicizia, mentre altrove egli si è solo reso conto che Isabel è la più forte, e lui combatte solo per il più forte. Anche stavolta comunque è corretta la versione italiana.
Si trovano differenze anche riguardo agli zaffiri di
Odino, che in alcune versioni stanno lentamente traendo energia dall'anello del Nibelungo ed in breve tempo renderanno malvagi anche i cavalieri del Nord, la cui forza non sarebbe interiore ma verrebbe dalle
pietre.
Un'altra questione, molto curiosa, è quella riguardante i genitori di
Mime. Nella serie italiana, Folken uccise i due durante una missione diplomatica. Il padre di Mime lo aveva infatti attaccato, e quando lui aveva risposto, la moglie aveva invano cercato di difendere l'uomo con il suo corpo. Poi, mosso a pietà, Folken
salvò Mime, ancora in fasce. Nelle altre serie, Folken è il vero padre di Mime, e l'altro uomo era l'amante della madre.
Artax sarebbe invece il fidanzato di Flare, e combatterebbe spinto più dalla gelosia nei confronti di
Crystal che per la difesa di Asgard, come è invece nella serie che io conosco.
Ancora, i genitori di Mizar ed Alcor avrebbero abbandonato quest'ultimo non per le ferree leggi di Asgard, che vietano di avere più di un figlio, ma perché sono nobili e non vogliono dividere fra due l'eredità. Fra i flashback, il maestro di Sirio in gioventù avrebbe affrontato lo stesso Megres, e non suo padre (cosa molto più plausibile vista l'età), e non sarebbe stato Orion ad uccidere il drago ma il Sigfrido della leggenda.
Queste sono solo alcune delle differenze, ma elencarle tutto sarebbe troppo lungo. In generale, sembra che nella versione italiana abbiano trionfato i buoni
sentimenti (come avviene nella versione giapponese originale), a differenza delle altre, talvolta più "materiali" (l'idea che la madre di Mime avesse un amante, seppur possibile, è in qualche modo lontana dai canoni di lealtà che circondano i personaggi della serie).
Ha collaborato alla realizzazione del testo sopra riportato il mitico
Shiryu.
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